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Antonio Latella. Direttore del Settore Teatro Biennale Venezia

La Biennale di Venezia, presieduta da Paolo Baratta, comunica l’avvenuta nomina di Antonio Latella alla direzione del Settore Teatro per il quadriennio 2017-2020.

“Latella ha conquistato una posizione di grande rilievo nel teatro internazionale e potrà progettare festival di grande interesse, ma ha anche sviluppato una personale vocazione alla scoperta e alla formazione di nuovi talenti, tema quest’ultimo al quale la Biennale dedica particolare attenzione e impegno”.

Così parlò Baratta.

Latella

"...penso ad una Biennale Teatro che possa focalizzare la propria attenzione sulla ricerca del talento, ovvero su ciò che può porre le basi per il futuro prossimo del nostro teatro. Registi, drammaturghi, attori che non hanno forse grande risonanza nel panorama teatrale di oggi, ma che già stanno lavorando per creare nuovi linguaggi della scena. Talenti capaci di coniugare tradizione e innovazione, impegnati in un continuo scambio con affermati Maestri del palcoscenico, per provare a definire, o almeno a farci intuire, il teatro di domani”.

ph. Brunella Giolivo

Effettivamente il mio disprezzo per il turismo di massa sta raggiungendo vertici altissimi, e ovviamente Venezia è sempre stata nobildonna, e regina di un popolo in cerca di selfie e piccioni. Malgrado ciò - oltre la folla di turisti camminanti - io amo Venezia, amo la Biennale e trovo sempre in lei una insperata tranquillità.

Dal 2017 avrò un motivo in più per frequentarla. E dato che abbiamo svestito da poco i ruoli di critici cinematografici credo che x la nomina di Latella a direttore della sez. Teatro della Biennale... cada a fagiolo la frase che pronuncia Cezanne, nel corto di Wim Wenders "Letter from New York"...

no non in concorso quest'anno al Festival, ma girato nel lontano 1982.

"Bisogna sbrigarsi se si vuole ancora vedere".

Latella sente l'impellenza del "sbrigarsi", del fare e del fare in "compagnia".

Esige un'apertura al divenire, al futuro, per uscire dagli schemi di rappresentazione, di pensiero e di teatralità.

Ama dare l'impulso al rinnovamento e ama le persone che lo sanno cogliere.

Tutti i ragazzi che hanno seguito i suoi laboratori, come per esempio gli attori e drammaturghi del Corso di alta formazione dell'ERT, tutte le persone che hanno lavorato e che lavorano con lui, lo possono confermare.

Quindi la sua frase "focalizzare la propria attenzione sulla ricerca del talento, ovvero su ciò che può porre le basi per il futuro prossimo del nostro teatro" non è una frase studiata da rassegna stampa, ma realmente il proposito x rendere visibili e udibili forze che fino ad oggi non lo sono state. Per dargli ma soprattutto darci un futuro...

ma bisogna sbrigarsi se si vuole ancora vedere."

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