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GALLERIA NEON BOLOGNA. NIENTEPOPODIMENOCHE.


TRIFIDI Maurizio Cattelan ferro plastificato e lampadina 1987

in copertina DAMA 1986 Maurizio Cattelan ( plexiglass fresato e bulluni )

Nel 1981 a Bologna nasceva la Galleria NEON. Gino Gianuizzi aveva uno spazio vuoto e una scritta al neon con scritto, appunto,“Neon”.

Da questa coerenza linguistica nacque il luogo più d’avanguardia che io ricordi. Un posto-avamposto di ricerca, dove giovani artisti potevano esporre in tutte le collocazioni spaziali possibili senza alcuna limitazione.

Artisti non conosciuti si raccoglievano attorno a nientepopodimenoche FRANCESCA ALINOVI.

“Non la conoscete, non sapete chi fosse?. …

Siate curiosi e cercate l’ultima corrente con desinenza artistica “ISTI” , cioè gli ENFATISTI”.

Ma forse non avete capito perché vi sto scrivendo tutto questo, scusate il termine “pippone”.

Perché da questo connubio di persone, che in fondo volevano solo divertirsi ed esibirsi, ancora e tuttora, l’ARTE CONTEMPORANEA si pavoneggia.

Un giovanissimo Maurizio Cattelan si faceva vedere. E io nel 1988 l’ho visto.

E con lui, c’erano altri giovani artisti come Ivo Bonaccorsi Eva Marisaldi, Maurizio Vetrugno, Emanuela Ligabue e tanti altri.

Un ragazzo newyorkese denominato “Samo” girava per Bologna, ma il suo vero nome era Basquiat.

Un giovane musicista Arto Lindsay tranquillamente improvvisava al NEON.

Perché non esiste più tutto questo?

Perché i curatori di oggi, e lo sapete curatori!!!!, non siete lontanamente una Francesca Alinovi.

Perché non c’è più quello spirito di divertirsi legato all’arte.

Perché tutti si prendono molto sul serio. Forse troppo.

Compresi noi.

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