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Sirio Luginbühl: film sperimentali. La "spinta" filmica nel periodo della contestazione in

"Sirio Luginbühl: film sperimentali. Gli anni della contestazione"

al palazzo Pretorio di Cittadella

dal 15 aprile al 15 luglio 2018

Parlare di cinema Italiano è sempre stato difficile e conflittuale. Siamo stati i precursori, gli involontari insegnanti, gli appassionati ricercatori di alternativi linguaggi visivi.

Pensate come può essere difficile creare una mostra sui film "d'artista". Trasportare le opere di un film-maker all'interno di un percorso museale, rendendole così accessibili a tutti.

Ma la fondazione Palazzo Pretorio di Cittadella in collaborazione con il dipartimento dei Beni Culturali dell'Università degli Studi di Padova e il dipartimento di Studi Umanistici e del Patrimonio Culturale dell'Università degli Studi di Udine, grazie alla curatela di Guido Bartorelli e Lisa Parolo, ci sono egregiamente riusciti.

Non conoscevamo Luginbühl fino a quando, la scorsa settimana in redazione è arrivato un pacco.

Per la precisione un catalogo di più di 300 pagine dal titolo "Sirio Luginbühl: film sperimentali".

Quel catalogo ha innescato in tutta la redazione una sana curiosità "visiva" sulle opere di S. L.

In copertina un ragazzo e una ragazza nudi che si abbracciano.

In evidenza il loro segno del costume e sullo sfondo della fotografia di scena rigorosamente in bianco e nero, due uomini. Uno dei quali era ovviamente Sirio.

Una fotografia bellissima realizzata da Antonio Concolato per il film "Amarsi a Marghera" (1970) del regista veronese.

"Il luogo era una discarica, i cumuli pulverulenti avevano colorazioni che andavano dal bianco abbacinante, al violetto, al rossiccio. I personaggi ancora una volta un ragazzo e una ragazza che non si erano mai visti prima di quell’occasione, entrambi avvenenti e che non erano al corrente di quel che avrebbero dovuto fare. Doveva essere una sorpresa anche per loro e così è stato. Chiedemmo ad entrambi di spogliarsi e di baciarsi. Accettarono. E in un silenzio tombale, carico di tensione cominciammo a girare su una collinetta di residui. I ragazzi iniziarono a baciarsi circondati da operatori, fotografi e qualche giornalista. Era una giornata di luglio caldissima, si sentiva solo il ronzio della cinepresa, il clic dei fotografi e i latrati dei cani in lontananza. Ci si poteva amare in un ambiente così ostile e violento?"

Sirio Luginbühl

Per dimostrare di cosa Luginbühl sia stato capace di realizzare... non possiamo fare altro che fotografare poche pagine del meraviglioso catalogo e sperare che le emozioni visive del percorso di Sirio vi coinvolgano, così come hanno fatto con noi, e vi portino a vedere la mostra.

Una mostra imperdibile per ricordare un grande film-maker non conosciuto come dovrebbe e la sua forza artistica.

Forza di una Italia che contestava attraverso l'arte e che voleva suscitare "una valida tematica nell'animo dello spettatore".

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